Insegnamenti Buddhisti
Rinpoche Tsering Tashi Lama
Dall’invasione del Tibet alla fuga in India, fino al Nepal dove fonda il suo orfanotrofio abitando in Italia. La storia unica di Gyen Rinpoche Lama Tashi.
La sua storia è intensa e significativa fin dal principio. Nasce infatti lo stesso giorno del marzo 1959 in cui le truppe cinesi invadono il Tibet, provocando 1.200.000 morti, distruggendo 7.000 monasteri, trucidando i più alti Maestri di Buddhismo Tibetano allora attivi.
Di nobile famiglia, a pochi giorni di vita, in braccio ai genitori, Lama Tashi diventa parte dei 100.000 tibetani che scappano dalla propria terra scegliendo l’esilio, come il Dalai Lama, verso la speranza di trovare un luogo in cui di nuovo poter essere tibetani con la dignità che era stata annientata dall’annessione forzata alla Cina.
"Arrivati in India eravamo poverissimi, nessun tibetano aveva nulla se non i vestiti indossati e le pochissime cose portate nella traversata dell’Himalaya, disperati in stato di abbandono".
A sette anni, è entrato nel monastero del Ghumey Tantric College nel Sud dell'India, dove è stato ordinato monaco. Qui ha studiato per 15 anni specializzandosi in Tantrismo, la pittura Tibetana, e più tardi nei Sutra, con grandi maestri. Ha dipinto opere per i più grandi monasteri buddisti dell’India e del mondo.
Per il suo impegno artistico ha ricevuto molti apprezzamenti dal Dalai Lama, ma nonostante questo le sue opere rimangono non-firmate. Il motivo del suo anonimato è che nella tradizione Buddista firmare il lavoro può essere la causa, direttamente o indirettamente, d'eccesso d'orgoglio e arroganza.
Lama Tashi spiega che la tradizione di pittura Tibetana è un metodo per allenare la mente e serve a nutrire il pensiero positivo, generando così benessere e pace, non solo per il pittore, ma soprattutto per il resto del mondo. Il pittore dovrebbe sempre coltivare le qualità di purezza di un essere illuminato, e le sue motivazioni dovrebbero essere sempre altruistiche.
Dopo questo periodo si sposta in Nepal, dove inizia ad impartire insegnamenti di Buddhismo Tibetano, portando la sua attività di Maestro Spirituale anche in Giappone e negli Stati Uniti, insegnando filosofia tibetana alla Wisconsin Università.
In Nepal iniziarono importanti problemi sociali, disordini e violenze, mancanza di riferimenti che esponevano le fasce sociali più deboli a grosso rischio. Cominciai a pensare a cosa potevo fare in particolare per i tanti bambini tibetani in stato di abbandono che continuamente arrivavano a Kathmandu attraversando le montagne in fuga da Tibet.”
E così arriva l’ispirazione di aprire la Tashi Orphan School, un’opera che, iniziando dai primi 29 bambini, dal 2003 ad oggi continua nella capitale nepalese a dare cibo, istruzione assistenza ad un numero sempre crescente di bambini. Oggi sono circa 150!
LA COMPASSIONE IN RISPOSTA ALL’AGGRESSIONE
Ma quest’opera non è un fatto di solidarietà nazionale o di rivendicazione dei diritti di un popolo, niente di tutto ciò. “É semplicemente l’aiuto di uomini e donne ad altri uomini e donne, nessun orgoglio nazionale. Sono certo che la preservazione della cultura del Tibet, una tradizione basata sulla pace e la non-violenza, è un patrimonio di cui il mondo attuale ha estremo bisogno”
Un articolo della costituzione tibetana promulgata nel 7mo secolo affermava la centralità del principio della non-violenza. Dalle parole ai fatti: Lama Tashi, come i tibetano cresciuti alla luce della loro educazione, non odiano i cinesi e non hanno nei loro confronti nessun desiderio di rivalsa.
“Noi, incluso S.S. il Dalai Lama, da sempre cerchiamo di dialogare con i cinesi, e questa apertura al dialogo costruttivo continuerà sempre”.
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